Sanhedrin > Lights On

Lights On del terzetto americano Sanhedrin arriva come un fulmine a cielo aperto dopo altri due lavori molto validi quali The Poisoner e A Funeral For The World, a riportare per un momento alle radici quegli ascoltatori che hanno il bisogno di qualcosa che sappia di anni Ottanta senza emanare però quel fetore di stantio…

Anti Ritual > Expell the Leeches

Un arazzo variegato in cui convivono crust, black metal, hardcore e doom in disarmonica sintonia, il tutto permeato di rabbia repressa e atmosfere cupe e inquietanti. Questo è l’abito che indossano gli Anti Ritual per il loro primo full length Expell The Leeches (presentato a siderale distanza dall’omonimo EP del 2014), in cui offrono un…

Soulcarrion > Infernal Agony

Altra release per la sempre più prolifica Godz Ov War, questa volta è il turno dei Soulcarrion, band del tutto nuova che se ne esce con un full senza nessun ritegno, con cattiveria e aggressività, doti che la label pare avere a cuore molto più di altre. Certo, la Godz Ov War è intenta a…

Kampfar > Lausdans Under Stjernene

Ah i Kampfar, la band che personalmente ho sempre considerato come bonacciona nel panorama black metal norvegese. Perché? Non lo so, mi stanno simpatici e se devo proprio dirla tutta, fra tutti gli esponenti del black metal moderno, mi danno l’impressione di quelli che sanno fare le cose in maniera diversa, non voglio dire “meglio”,…

Pestilenght > Basom Gryphos

Baschi, sono in due e anonimi, un espediente identificativo adoperato anche dagli storici pilastri del funeral doom metal Ea, caratteristica che dona alla band un velo di mistero e, tutto sommato, anche se per molti potrebbe risultare solo una trovata estetica, io ci vedo qualcosa di affascinante, fa pensare che non siano umani. E a…

Playgrounded > The death of Death

Situati in un ipotetico non-luogo a metà tra la Grecia e l’Olanda, i Playgrounded sono una di quelle band di cui non si sente parlare molto, e per qualche motivo è una compagine rimasta un po’ nella penombra. Non prendiamoci in giro, emergere nel mondo del progressive metal non è cosa da poco, considerando l’estremo…

GGGOLDDD > This Shame Should Not Be Mine

Per Thomas Stearns Eliot aprile era il più crudele dei mesi, carico di intenzioni e desideri che non verranno mai realizzati sotto la terra ancora gelata. La stessa gravida attesa gronda da ogni nota di This Shame Should Not Be Mine, ultimo lavoro degli olandesi GGGOLDDD, rilasciato il primo del mese a un decennio esatto…

Extinction A.D. > Culture of Violence

Mi erano capitati sotto mano qualche tempo fa questi ragazzi con il precedente EP CCCP, lavoro che non convinse poi molto, forse non era il momento o forse non ero entrato nell’ottica giusta del genere, comunque non era stato in grado di guadagnarsi il rispetto che avrebbe voluto. Con Culture of Violence invece c’è più…

Vio-Lence > Let The World Burn

Felicitazioni! Una delle migliori e storiche formazioni thrash metal della Bay Area torna a farsi sentire: i Vio-Lence. Certo si erano rifatti vivi di recente con una cover dei Dead Kennedys e alcune uscite da collezione come Blood & Dirt e Demos… They Just Keep Killing, ma nulla di serio fin dai tempi di Nothing…

Morrow > The Quiet Earth

Il progetto Morrow non sembra volersi fermare, ed è una fortuna per gli amanti delle sonorità black crust/crust melodico/blackened hardcore. La band, che di fatto è più un collettivo aperto a collaborazioni con numerosi artisti afferenti alla stessa scena, esce in questo 2022 con The Quiet Earth, terzo capitolo della propria discografia iniziata nel 2016…

Golgothan Remains > Adorned in Ruin

I Golgothan Remains sono una band black/death metal australiana, formatasi nel 2015 a Sydney, caratterizzata da un sound ferale che trova spazio nella piccola ma agguerrita scena underground estrema della terra dei canguri, a cui fanno capo realtà come i Cemetery Urn, dai quali i Nostri hanno indubbiamente preso ispirazione. L’ultima fatica della band intitolata Adorned…

Endtime > Impeding Doom

Cosa succede se prendi il sound stregonesco e roccioso dei Black Sabbath più classici e lo unisci all’acidità dei primi Khanate? E se poi ci aggiungi anche una sana passione per il cinema horror e tutta la sua iconografia? È una risposta semplice: ottieni un piccolo gioiello grezzo come Impeding Doom, il debutto degli Endtime…