Deadsmoke > Deadsmoke

  Debutto stordente e soporifero per gli italiani Deadsmoke, che partono subito con “Branches Of Evil” e la sua marcia fatta di cadenze pesanti e ipnotizzanti, ottime per accompagnare l’ascoltatore in vortici sonori dilatati e chimici. I riff doom/sludge distorti, stordenti e friggenti, con la loro pesantezza e inerzia, tramortiscono, mentre i campionatori, i synth…

Blackwood > As The Worlds Rots Away

“Blackwood is the place where all childhood dreams end, devoured.” Frasi simili, che sembrano quasi copiate da un discorso qualsiasi di Rust Cohle (avete visto True Detective, vero?), possono facilmente sorprendere ma anche allontanare dal progetto che le sfrutta per essere descritto. Ma se invece vi assicurassimo che la musica proposta sarebbe anzi di perfetto…

Humanity’s Last Breath > Detestor

Thall. Basterebbe questa parola per descrivere il gruppo che vi proponiamo oggi. Forse alcuni di voi sanno già di cosa stiamo parlando. Per chi non lo sapesse, invece, il termine viene ultimamente utilizzato per identificare alcune band che suonano un mix tra djent, deathcore dissonante e ambient. Il gruppo più famoso sono senz’altro i Vildhjarta…

Anewrage > ANR

Da Milano ci giunge notizia di un giovane ed interessante gruppo: gli Anewrage, portabandiera di un genere a metà tra l’alternative metal e il prog metalcore. Numerose sono le influenze percepibili nel loro sound, in primis i concittadini Destrage, o i primi Asking Alexandria. Fin dai primi brani il frizzante gruppo meneghino vuole dimostrare di…

Clawed Forehead > My Domain

Attivi dal 2006, i Clawed Forehead sono una band internazionale con sede a Brno, in Repubblica Ceca. Diciamo “internazionale” perché questo speciale gruppo è composto da cechi, slovacchi e addirittura iraniani. La band in questo My Domain, licenziato dalla Metal Age Productions, propone un cello/folk metal in stile Apocalyptica. La matrice celtica è presentissima fin…

Amon Amarth > Jomsviking

Tre anni fa eravamo rimasti deliziati dal carismatico Deceiver of the Gods; per questo motivo c’era grande attesa per l’ultima fatica degli Amon Amarth, purtroppo però ci si accorge molto in fretta di come Jomsviking abbia in buona parte disatteso le speranze dell’ampia fanbase della band. Una volta premuto il tasto play si viene accolti…

Chaos Echœs > Transient

Progetto nato dalle ceneri dei Bloody Signs, Chaos Echœs ricorda poco del passato dei fratelli Uibo (chitarra, effetti e batteria), a suo tempo coinvolti in apocalittiche visioni black/death e qui dediti ad una personale visione dell’innovazione sonora. Dopo due EP di pregevole fattura, un demo di dubbia utilità (troppa divagazione sperimentale) ed un live i…

Black Mountain > IV

Il quarto album dei Black Mountain si intitola semplicemente IV ed esce per la Jagjaguwar, importante indie label che ha in sostanza pubblicato l’intera discografia del quartetto canadese. Con questa nuova opera la band si distanzia dai suoni zeppeliani dei primi dischi, i riferimenti al rock 70’s sono decisamente meno accentuati e l’uso più massiccio…

Inverloch > Distance | Collapsed

Distance | Collapsed è il sogno erotico di ogni amante del doom death. Bastano solo due nomi per far capire ciò: Paul Mazziotta e Matthew Skarajew. Chiunque ascolti il genere sa che sono due delle quattro menti dietro Transcendence into the Peripheral, uno dei pilastri del genere. Perché gli Inverloch possono quasi esser definiti come…

Deftones > Gore

  L’ottava fatica dei Deftones lascia sicuramente spiazzato chi si aspettava un album all’altezza di Koi No Yokan o almeno sulla sua falsariga. Diciamo da subito che Gore è un disco inferiore al precedente e che necessita di molti ascolti per rimanere impresso. Una volta superato lo smarrimento iniziale, Gore appare effettivamente un disco bellissimo,…

La Casta > Encyclia

Primo lavoro per i La Casta, black(post)core band di Monopoli, quattro pezzi più un intro ed un outro per una durata totale di diciassette minuti. Encyclia si presenta con una registrazione piuttosto rozza (e con dei grossi errori di forma) che penalizza non poco le idee, peraltro in alcuni casi abbastanza ficcanti ed intelligenti, del…

Dirt > Dictaterritories

Il Veneto, da diversi anni, si sta rivelando fucina per gruppi grind (e derivati) piuttosto (c)attivi e, talora, pure di qualità: fra questi, possiamo ricordare i padovani Dirt, che ho il piacere di incontrare per la primissima volta solamente con questo 7” autoprodotto, uscito verso la fine del 2015, Dictaterritories. Lo confesso: da adolescente andavo…

Banquet > Jupiter Rose

Il terzo album dei californiani Banquet, il primo prodotto dall etichetta Heavy Psych Sounds Records (la stessa degli Stoned Jesus e dei Black Rainbows), è uno scoppiettante retro-rock anni Settanta suonato con grande professionalità e registrato in maniera impeccabile. La breve durata di Jupiter Rose, poco più di trenta minuti, non deve trarre in inganno, perché…