Gaia Banfi > La Maccaia

La Maccaia segna il ritorno di Gaia Banfi, a distanza di cinque anni dal suo album di debutto, Lótus. Cinque anni in cui è cambiato quasi tutto per lei. Gaia è cresciuta, come donna e come musicista. E lo si capisce immediatamente, non appena l’album inizia a girare sul piatto. L’aria viene immediatamente pervasa da…

Mantar > Post Apocalyptic Depression

I Mantar sono una macchina da guerra. Diligenti come la morte, ogni due anni (o poco più, come nel caso di questo nuovo disco) tornano a deliziarci / sfondarci i padiglioni auricolari. Nato ad Amburgo nel 2012, il duo formato da Erinc Sakarya – batteria e voce – e Hanno Klänhardt – voce e chitarra…

Messa > The Spin

“Sine ira et studio”… Con queste semplici parole, in apertura dei suoi celebri Annales, lo storico romano Tacito fissava le linee guida della sua opera, innalzando le bandiere dell’imparzialità e dell’obiettività come vessilli dietro cui schierarsi nell’esposizione e nella valutazione di fatti e vicende, senza lasciare che le opinioni personali condizionino i giudizi o, peggio,…

Opia > I Welcome Thee, Eternal Sleep

Guidati dalla carismatica voce di Tereza Adara Rohelova, ceca di nascita, ma gallese di adozione, gli Opia arrivano al loro album di debutto I Welcome Thee, Eternal Sleep con l’olandese Hammerheart Records, costola della Napalm. Per due quinti provenienti dalla precedente esperienza con gli Agrona, gli Opia mostrano un’unità di intenti che riesce ad andare…

Death Machine > Dawning Eyes

I danesi Death Machine si sono sempre contraddistinti per il loro genere specifico e originale che, pur facendo riferimento agli anni Sessanta e Settanta, si esprime con un sound che va dagli anni Ottanta fino ai giorni nostri e la loro ultima fatica Dawning Eyes non tradisce tale trademark. Dell’album abbiamo infatti ascoltato alcune canzoni…

Wojtek > Nell’abisso del mio io

Ebbene, i Wojtek, condottieri della Padova lorda, quella che puzza di asfalto bagnato, rientrano in carreggiata con quello che possiamo prendere per l’anticamera di una seconda vita. Nell’abisso del mio io arriva nelle nostre case con delle novità. Quali? Nell’abisso del mio io giunge dopo un periodo in cui molti di noi si chiedevano cosa…

Bosco Sacro > Live at Chiesa Armena

Registrato alla Chiesa Armena all’interno di villa Albrizzi Marini degli Armeni vicino al Brenta, l’album è un’ottima rappresentazione di quello che sono i Bosco Sacro in questo momento. Il risultato finale, quello di un disco che riesce a liberare energia in una catarsi di rara intensità emotiva, che è anche, e, soprattutto, immedesimazione e simbiosi…

Obstruktion > The End Takes Form

A quattro anni dal loro debutto (Monarchs of Decay, che potete scaricare gratis su Bandcamp), tornano alla carica gli svedesi Obstruktion con la loro nuova fatica intitolata The End Takes Form. Non sono mai stato un fan accanito del classico hardcore, soprattutto per la marea di gruppi tutti uguali che copiano i soliti nomi, ma…

Last Leaf Down > Weight Of Silence

Non dovrebbe stupire che il post-rock, in tutte le sue declinazioni, stia trovando sempre più affinità con lo shoegaze. Sono due linguaggi che condividono una vocazione all’evasione, un modo di abitare il suono che dissolve i confini dell’Io, lasciandolo perdersi in feedback ariosi, tremoli sospesi, climax che sembrano mantra emotivi. Se il post-rock spesso rinuncia…

Grumo > Sons Of Disgust

L’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Un vecchio adagio che i connazionali Grumo vogliono rispettare, ed omaggiare, con il loro nuovo album Sons Of Disgust. Ci hanno messo ben dieci anni, spesi tra concerti tra Italia e Europa, un lasso di tempo enorme, ma alla fine l’attesa ci ha ripagato con un disco che…

Teitanblood > From the Visceral Abyss

C’è un termine che va tantissimo in questi anni: esperienziale. Lo sentiamo e leggiamo in qualsiasi ambito, dalle cucine stellate ai resort di lusso, dalle serate particolari in locali ambitissimi a weekend in posti sperduti che una volta avremmo semplicemente chiamato “Culandia”. Ma esperienziale possiamo anche impiegarlo quando si ascoltano dischi di un certo tipo.…

Dead Meadow > Voyager To Voyager

Il fenomenale percorso cosmico dei Dead Meadow, trio hard heavy americano nato nel lontano 1998, ha segnato un’intera generazione musicale portando in stampa dieci capolavori in studio ricchi di sfumature vintage ed emozioni espansive che arrivano dritte al cuore, caratterizzati da un timbro psichedelico unico su tutta la scena anni Novanta. Questo nuovo capitolo Voyager…

LA NIÑA> FURÈSTA

Si parla spesso, e a sproposito, di neofolk. E lo si fa guardando all’estero, soprattutto al nord Europa, come se si trattasse di una prerogativa solo quei luoghi, legata a un certo tipo di mitologia. Noi però siamo italiani, che ci piaccia o meno, che abbia ancora un significato o meno. Viviamo nell’estremo sud di…