Gateway > Scriptures of Grief

  Scriptures of Grief  è il nuovo bestiale e pesante album della one man band belga Gateway, che con solo tre tracce (per un totale di trenta minuti scarsi) ci fa capire cosa si possa celare dietro a questo nome. Le coordinate sono fortemente orientate sul doom/death; quello catacombale e pachidermico, privo di luce e…

Syberia > Resiliency

La prima traccia del secondo disco dei Syberia lasciava presagire un album variegato e colmo di splendide ricchezze musicali, ma purtroppo Resiliency in breve tempo risulta di ben altra pasta. Il post-rock della formazione di Barcellona è ben suonato e contiene discreti arrangiamenti, ma pecca su diversi elementi che si andrà ad analizzare in questa…

Klimt 1918 > Sentimentale/Jugend

Gli anni passano, ma non il desiderio di condividere pensieri ed emozioni attraverso la musica. Il quartetto romano Klimt 1918 ritorna nel 2017, dopo una lunga assenza dalle scene, con un’opera ambiziosa e allo stesso tempo pericolosa. Suddetta opera (data la notevole mole di materiale accumulatosi nel tempo) esce in veste doppia, sotto il nome…

Départe > Failure, Subside

Neurosis. Un enorme monolite granitico. Fermo ed inossidabile. Ulcerate. Fumo nero che spira dal terreno circostante. Bestie non meglio identificate in un ossessivo giro in tondo. Behemoth, o post hardcore? Mai visto insieme così funesto. Né, si può dire, mai visto un nome quale Départe. Eppure l’effetto di tale nome ce l’abbiamo davanti: una massa…

Unison Theory > Arctos

Dalle viscere della nostra Capitale debuttano gli Unison Theory con Arctos, concept album che rende omaggio al thriller di James Rollins. Molto gradevole l’artwork, che impreziosisce senza dubbio il disco, un concentrato di tech death contaminato da altre influenze molto vicine al metal moderno. A sprazzi pare di ascoltare un ibrido tra i Meshuggah e…

Twinesuns > The Empire Never Ended

Da quando O’Malley e Anderson si sono praticamente appropriati della scena drone degli ultimi anni, è sempre più difficile riuscire a creare un album che non abbia quel retrogusto amaro di “già sentito”. “No! Try not. Do! Or do not. There is no try.”. I Twinesuns non ci provano, lo fanno direttamente e ci riescono,…

Glitter Wizard >Hollow Heart Tour

C’era grande attesa per il terzo album dei californiani Glitter Wizard, il primo prodotto dalla Heavy Psych Sounds, presentato come un progetto ambizioso nel quale i cinque talentuosi musicisti s’impegnavano a fondere hard rock e psichedelia. In effetti è sempre interessante vedere come una band evolve album dopo album e, nel caso di Hollow Heart Tour, anche…

Kayo Dot > Plastic House on Base of Sky

Ascoltare la nuova opera del progetto avantgarde Kayo Dot lascia delle sensazioni contrastanti. Plastic House on Base of Sky, questo il nome dell’album targato 2016, è un viaggio che parte dalla fine per poi tornare al principio, un disco che si involve pur contenendo al suo interno una ricchezza sonora disarmante; una ricchezza che si…

Harakiri For The Sky > III: Trauma

Il duo austriaco Harakiri For The Sky, nato nel 2012, arriva all’importante prova del terzo album. III: Trauma rappresenta la volontà di saper fare ottima musica senza essere per forza essere unici o particolarmente originali. Il post-rock incrociato con il post-black metal negli anni è sempre rimasto fedele a dei saldi principi e questo disco…

Ekpyrosis > Asphyxiating Devotion

I giovani Ekpyrosis sono una di quelle band che mettono in pace con il mondo. È bello sapere che tra la gioventù italica ci sia ancora chi vuole portare alta la bandiera del death metal più genuino, più vero, infarcito di putridume e bastardaggine così com’era stato concepito dai pionieri del genere, senza fronzoli, pur…

Uncoffined > Ceremonies of Morbidity

Dalla Gran Bretagna arriva una delle proposte più malsane, pesanti e tetre del da poco concluso 2016: gli Uncoffined, death/doom band composta per lo più da membri dei death/crusters Winds of Genocide (autori di un ottimo album di debutto nel 2015), ci consegnano un album che è una mazzata di un’ora di pesantissimo death/doom dritto…

Throes Of Dawn > Our Voices Shall Remain

  Dopo sei anni di silenzio passati nelle fredde terre della Finlandia, i Throes Of Dawn, già attivi negli anni Novanta, ritornano con un nuovo lavoro intitolato Our Voices Shall Remain, uscito per l’etichetta Italiana Argonauta Records che si dimostra sempre più efficace e conservativa nel proporre determinati sound. Fin dalle note dei primi pezzi…

Ash Borer > The Irrepassable Gate

  Lo diciamo subito, senza girarci attorno: The Irrepassable Gate è una delle più grosse delusioni del 2016. At­tendevamo con grande curiosità il nuovo full-length di una delle band più interessanti del panorama casca­dian black metal d’oltreoceano, ferma allo splendido EP Bloodlands del 2013: ci troviamo purtroppo di fron­te a quella che è, e di…