Shellac > To All Trains

Questa è forse una delle recensioni più ardue da dover scrivere quest’anno. L’improvvisa scomparsa di Steve Albini è una tragedia incommensurabile nel mondo dell’underground musicale, per milioni di motivi che non stiamo qui a elencare. Già milioni di condensatori da tastiera si sono caricati e scaricati per poter imprimere digitalmente i pregi e i difetti…

Ellende > Todbringerin

Gli Ellende sono una di quelle band (one-man band, a dire il vero) ingiustamente ancora non del tutto inserite nei circuiti del black metal che conta davvero. Non che il progetto musicale di L.G., al secolo Lukas Gosch, si sia limitato alla pubblicazione di vari album senza insistere sull’attività live, come tanti colleghi del mondo…

Winterfylleth > The Imperious Horizon

Dopo diciassette anni di carriera e otto full-length alle spalle non è facile riuscire a dire ancora qualcosa di nuovo, soprattutto in un campo musicalmente saturo come quello del black metal atmosferico. Eppure gli inglesi Winterfylleth, opera dopo opera, riescono sempre ad aggiungere qualche tassello in più, un quid in grado di rendere ogni lavoro…

Rat Lord > Blazed In The Northern Sky

I Rat Lord sono un progetto più unico che raro che, per essere proposto senza risultare oltremodo grottesco, poteva nascere solo in Norvegia. Siamo infatti a Bergen, incantevole cittadina incastonata tra fiordi e montagne nella zona sud-occidentale del Paese, conosciuta per essere punto di partenza di meravigliose escursioni, per il suo iconico mercato del pesce…

HusqwarnaH > Purification Through Sacrifice

Doverosa premessa. Faccio fatica a comprendere il concetto di “nazione”: viviamo tutti sullo stesso pianeta, respiriamo tutti lo stesso ossigeno, e questo dovrebbe essere sufficiente a renderci tutti uguali e belli, indipendentemente da dove siamo nati. Coerentemente, odio il concetto di “nazionalismo”: non tifo per l’Italia, e di certo non mi sento italiano, così come…

Daniela Pes > Spira

Lo sappiamo, arriviamo tardi. Colpa dell’autore di questo articolo che continua a procrastinare in modo patologico qualunque impegno recensivo musicale. Accantonando questo patetico mea culpa, sembra ad ogni modo altamente ingiusto non far conoscere ai lettori – se già non hanno avuto modo di farlo spulciando le classifiche di fine anno scorso, perdonate la sottostima…

Thou > Umbilical

Accantonate le collaborazioni con Emma Ruth Rundle e Mizmor, il sestetto sludge americano dei Thou torna con un nuovo full-length che non delude le aspettative e Umbilical dimostra di essere uno dei loro dischi più brutali. Mettiamo le mani avanti: chi segue il genere sludge-core potrebbe non essere particolarmente sorpreso dalle dieci composizioni del lotto,…

Modern Rites > Endless

Nel 2021 Monuments, prima opera dei Modern Rites, squarciò in due il panorama black metal. Perché il debutto di questo duo formato dallo svizzero Berg e dall’americano Jonny Warren, entrambi polistrumentisti ma dall’animo completamente differente, praticamente agli antipodi, sparigliò le carte sul tavolo. Presero il black tout court, lo infettarono con nuove tecnologie, partorendo un…

Pallbearer > Mind Burns Alive

Archiviato il trascurabile Forgotten Days (2020), i Pallbearer abbandonano quasi completamente gli ambienti doom per cercare di colpire con emotività senza necessariamente aver bisogno di distorsioni, calcando un po’ le orme di altre band come Katatonia, Anathema e, andando in senso più largo, Opeth. Ad ascoltare la prima traccia di Mind Burns Alive, “Where The…

Tusmørke > Dawn of Oberon

Nell’affrontare il nuovo disco targato Tusmørke, con un caldo che sul finire di agosto pare non concedere una tregua che sia una, due immagini si sono stagliate nella mia mente. La prima: Ercole che affronta le proverbiali dodici fatiche; perché un disco della prog band scandinava è sempre un bel viaggio da intraprendere. La seconda:…

Valerian Swing > Liminal

Ritornano anche gli italiani Valerian Swing a sette anni di distanza dal loro ultimo full-length. Liminal è un lavoro in cui pattern ritmici dub e jazz si alternano a melodie post-rock orchestralmente dirette da layer di synth e fiati “pesanti” a cura del noto Paolo Ranieri. Musicalmente vicino a certe derive post-electro-dub degli ultimi 65daysofstatic,…

Beth Gibbons > Lives Outgrown

Beth Gibbons non ha assolutamente bisogno di presentazioni su questo spazio virtuale. E se tra voi qualcuno si aspetta qualcosa di vagamente reminiscente dei sapori trip-hop dei Portishead, beh, si sbaglia di grosso: Lives Outgrown è un album perlopiù acustico, colmo di orchestrazioni di fiati, violini, ritmi tribali minimalisti e che si approccia a un…

Alunah > Fever Dream

A due anni da Strange Machine tornano i britannici Alunah, ancora su Heavy Psych Sounds Records. Settimo album per loro, e altro tassello in un percorso di crescita che, se rapportato ad altre realtà sonore, li vede in deciso ritardo. Forse anche limitati dai continui e ripetuti cambi di formazione, i quattro di Birmingham sembrano…

Porcelain > Porcelain

Il debutto dei Porcelain, da Austin, è una ventata di freschezza. Partendo da un retaggio punk e hardcore, dove il prefisso post- assume connotati essenziali, la band assembla un lavoro che attraversa tutta la gamma di emozioni di due generi così diretti e genuini. L’arpeggio iniziale di “Obi”, subito accompagnato dalla voce stridula, ma ugualmente…